L’illustratrice italiana Sefora Pons disegna bambini e animali, che spesso nel suo mondo diventano esseri simbiotici, si potrebbe dire bambini che indossano costumi a forma di animale, ma forse a ben pensarci sono davvero creaturine meravigliose, metà umane e metà rettili, o roditori, o insetti.
Una serie di queste illustrazioni, è raccolta nel calendario 2011 dal titolo Symbiosis, appunto, in vendita su Etsy in versione semplice, stampato su carta riciclata, o in edizione deluxe.questo blog nasce per raccontare un progetto, un'idea, un'emozione...
venerdì 26 novembre 2010
Calendari 2011, le creature simbiotiche dell'illustratrice Sefora Pons
Orinatoio (Fontana)
ready - made on marble, Altezza 62,5
Marcel Duchamp - 1917-1964
Collezione privata - private collection
Marcel Duchamp - 1917-1964
Collezione privata - private collection
Nel 1917, Duchamp decide d’esporre l’orinatoio di porcellana alla Società degli artisti indipendenti a New York, ma a causa dell’evidente funzione polemica e del desiderio dell’artista di sconvolgere l’istituzione, l’opera viene rifiutata. Il ready-made può essere attuato attraverso lo spostamento dell’oggetto, o dal suo contesto fisico, come nel caso della Ruota di bicicletta, oppure dall’ordinario contesto logico, come avviene in quest’opera, ribattezzandolo, così da non avere più alcuna relazione con l’oggetto come era considerato ordinariamente. L’artista pone una specie di firma R.Mutt, che racchiude la chiave di lettura dell’opera. Anteponendo il cognome all’iniziale del nome R abbiamo la parola Mutter, madre in tedesco. La forma dell’orinatoio ricorda, infatti, la forma di un bacino femminile o di un vaso alchemico. |
giovedì 25 novembre 2010
Che cos'è il Metodo Bruno Munari?
"I bambini di oggi sono gli adulti di domani", ripeteva spesso Munari, affermando che la sua opera più importante sono i laboratori per bambini. Il suo sogno di artista e di educatore, più che di didatta, era quello di promuovere un futuro migliore in una società migliore, fatta di uomini creativi e non ripetitivi.
"I bambini crescono male - diceva - perché si cerca di imporre loro il pensiero degli adulti". E citava Lao Tse. Azione senza imposizione di sé, uno dei principi ispiratori del suo metodo.
Se ascollo dimentico
se vedo ricordo
se faccio capisco.
Antico proverbio cinese
"I bambini crescono male - diceva - perché si cerca di imporre loro il pensiero degli adulti". E citava Lao Tse. Azione senza imposizione di sé, uno dei principi ispiratori del suo metodo.
Se ascollo dimentico
se vedo ricordo
se faccio capisco.
Antico proverbio cinese
Primo laboratorio a Brera: si gioca con l'arte.
La "prova del metodo" viene sperimentata alla Galleria Blu con i bambini delle scuole elementari, insegnanti e genitori: il "primo esperimento -dice Munari - per la verifica delle possibilità operative di un laboratorio". Prova, progetto e metodo vengono descritti da Munari stesso nel libro Il laboratorio per bambini a Brera dove l'autore ne identifica la peculiarità proprio nel metodo. Non è un semplice "parcheggio", dove i bambini possono giocare con pennelli e tempere, "liberi di fare quello che vogliono avendo davanti agli occhi le riproduzioni delle opere esposte nel museo"... (libertà che è un abbandonarli all'imitazione) e nemmeno soltanto un "raccontare" le opere d'arte...
Nei laboratori "si gioca all'arte visiva", si sperimentano tecniche e regole ricavate dalle opere d'arte di ogni epoca, trasformate in giochi.
Fare per capire
È un metodo dunque che si basa sul fare affinché i bambini possano esprimersi liberamente senza l'interferenza degli adulti, diventando indipendenti e imparando a risolvere i problemi da soli. "Aiutami a fare da me" è anche il motto di Maria Montessori. È facendo che si scoprono le qualità diverse dei materiali, le caratteristiche degli strumenti, le tecniche e le regole dei giochi. Il principio didattico viene ancora da Munari: "Non dire cosa fare ma come".
Nel Laboratorio gli operatori non parlano quasi mai, piuttosto fanno delle cose, stimolando la curiosità dei bambini che subito vogliono provare a fare: ed ecco il bambino che imita l'adulto.
Come Fare
Compito dell'operatore, prosegue l'artista, è "dare ai bambini tutte le informazioni di tipo tecnico, sul come si fa a fare, senza dar loro temi già predisposti dagli adulti. Non dar loro idee già fatte, ma dar loro un metodo perché ognuno si costruisca il suo modo di fare, di produrre immagini, di costruire oggetti, di come osservare e capire... per poter poi progettare qualcosa che comunichi a qualcuno ciò che si voleva comunicare".
Il ruolo dell'adulto è quello di creare un ambiente ricco e stimolante, con cartelloni che forniscano informazioni visive relative all'argomento che si vuole esplorare: l'adulto si deve cioè trasformare in una specie di regista...
Come comunicare ai bambini
Munari dà anche delle indicazioni precise su come comunicare ai bambini tecniche e regole: invece di tante spiegazioni è preferibile utilizzare esempi visivi e "far vedere come si fa" con "azioni-gioco", percepibili attraverso i sensi, l'azione dinamica del movimento e dell'uso di un materiale o di uno strumento. "Con il gioco - dice infatti - il bambino partecipa globalmente: al contrario, se ascolta si distrae perché continua a pensare ad altre cose". Il tutto deve essere un gioco: si impara giocando.
Le regole del gioco
Nel presentare le videocassette L'arte come gioco. Munari sottolinea come ai bambini piacciano le regole: "Ogni gioco ha le sue regole. Il metodo Munari ci insegna le regole, ma anche a trasgredirle permettendo così alle varie personalilà di realizzare le loro variami e quindi a far agire le varie creatività. Non è tanto il prodotto finale da considerare, bensì il modo di imparare. Piaget diceva: “Quello che impara un bambino nei primi anni, resterà per sempre nella sua mente".
La "prova del metodo" viene sperimentata alla Galleria Blu con i bambini delle scuole elementari, insegnanti e genitori: il "primo esperimento -dice Munari - per la verifica delle possibilità operative di un laboratorio". Prova, progetto e metodo vengono descritti da Munari stesso nel libro Il laboratorio per bambini a Brera dove l'autore ne identifica la peculiarità proprio nel metodo. Non è un semplice "parcheggio", dove i bambini possono giocare con pennelli e tempere, "liberi di fare quello che vogliono avendo davanti agli occhi le riproduzioni delle opere esposte nel museo"... (libertà che è un abbandonarli all'imitazione) e nemmeno soltanto un "raccontare" le opere d'arte...
Nei laboratori "si gioca all'arte visiva", si sperimentano tecniche e regole ricavate dalle opere d'arte di ogni epoca, trasformate in giochi.
Fare per capire
È un metodo dunque che si basa sul fare affinché i bambini possano esprimersi liberamente senza l'interferenza degli adulti, diventando indipendenti e imparando a risolvere i problemi da soli. "Aiutami a fare da me" è anche il motto di Maria Montessori. È facendo che si scoprono le qualità diverse dei materiali, le caratteristiche degli strumenti, le tecniche e le regole dei giochi. Il principio didattico viene ancora da Munari: "Non dire cosa fare ma come".
Nel Laboratorio gli operatori non parlano quasi mai, piuttosto fanno delle cose, stimolando la curiosità dei bambini che subito vogliono provare a fare: ed ecco il bambino che imita l'adulto.
Come Fare
Compito dell'operatore, prosegue l'artista, è "dare ai bambini tutte le informazioni di tipo tecnico, sul come si fa a fare, senza dar loro temi già predisposti dagli adulti. Non dar loro idee già fatte, ma dar loro un metodo perché ognuno si costruisca il suo modo di fare, di produrre immagini, di costruire oggetti, di come osservare e capire... per poter poi progettare qualcosa che comunichi a qualcuno ciò che si voleva comunicare".
Il ruolo dell'adulto è quello di creare un ambiente ricco e stimolante, con cartelloni che forniscano informazioni visive relative all'argomento che si vuole esplorare: l'adulto si deve cioè trasformare in una specie di regista...
Come comunicare ai bambini
Munari dà anche delle indicazioni precise su come comunicare ai bambini tecniche e regole: invece di tante spiegazioni è preferibile utilizzare esempi visivi e "far vedere come si fa" con "azioni-gioco", percepibili attraverso i sensi, l'azione dinamica del movimento e dell'uso di un materiale o di uno strumento. "Con il gioco - dice infatti - il bambino partecipa globalmente: al contrario, se ascolta si distrae perché continua a pensare ad altre cose". Il tutto deve essere un gioco: si impara giocando.
Le regole del gioco
Nel presentare le videocassette L'arte come gioco. Munari sottolinea come ai bambini piacciano le regole: "Ogni gioco ha le sue regole. Il metodo Munari ci insegna le regole, ma anche a trasgredirle permettendo così alle varie personalilà di realizzare le loro variami e quindi a far agire le varie creatività. Non è tanto il prodotto finale da considerare, bensì il modo di imparare. Piaget diceva: “Quello che impara un bambino nei primi anni, resterà per sempre nella sua mente".
Bruno Munari
“Ho cercato di comunicare quello che gli altri non vedono, ad esempio un arcobaleno di profilo”
http://comicsando.wordpress.com/comics-books/bruno-munari/
Bruno Munari 1986
Giocare è una cosa seria!
I bambini di oggi sono gli adulti di domani
aiutiamoli a crescere liberi da stereotipi
aiutiamoli a sviluppare tutti i sensi
aiutiamoli a diventare più sensibili.
Un bambino creativo è un bambino felice!
http://www.metaforum.it/archivio/2009/showthread3d74.html?t=9531
I bambini di oggi sono gli adulti di domani
aiutiamoli a crescere liberi da stereotipi
aiutiamoli a sviluppare tutti i sensi
aiutiamoli a diventare più sensibili.
Un bambino creativo è un bambino felice!
http://www.metaforum.it/archivio/2009/showthread3d74.html?t=9531
Chaise longue "Oriana" di Davide Conti
Oriana è una chaise longue in legno lavorato, in cui il piano curvato armoniosamente è un velo che si abbandona alle forme delicate del design. Le lettere, che compongono la parola design, sorreggono dolcemente una o più persone grazie alla seduta ad una piazza e mezzo.
Il design in questo caso diventa il reale accompagnatore dell’utente nei suoi momenti di relax.
http://www.youngdesigner.it/liguria/chaise-longue-oriana-di-davide-conti/
Il design in questo caso diventa il reale accompagnatore dell’utente nei suoi momenti di relax.
http://www.youngdesigner.it/liguria/chaise-longue-oriana-di-davide-conti/
MU' design
MU’ nasce nel 2006 dall’idea di due giovani designers italiani, Cetti Davì e Dario Feo. il punto di partenza è il progetto trans, che vede la progettazione del complemento d’arredo come oggetto esclusivo che attraversa il sottile confine tra arte e design. La creazione è pertanto svincolata dalla produzione industriale e ciascun oggetto viene realizzato esclusivamente a mano.
Il materiale utilizzato è il silicone a reticolazione acetica, usualmente impiegato nei settori edile e industriale che qui acquisisce una funzione estetica. Le proprietà e i limiti di questo materiale contribuiscono a creare oggetti insoliti che provocano un contrasto di sensazioni. Infatti alla vista l’oggetto appare statico e solido, al tatto invece risulta morbido, elastico e mobile. Inaspettatamente, toccandolo, l’oggetto comincia a vibrare ed ondeggiare. Al suo interno trans accoglie zero, una serie di oggetti in un unico esemplare. L’autenticità di ogni singolo pezzo è testimoniata da un certificato con un numero di serie progressivo.
http://www.youngdesigner.it/sicilia/mu-design/
Il materiale utilizzato è il silicone a reticolazione acetica, usualmente impiegato nei settori edile e industriale che qui acquisisce una funzione estetica. Le proprietà e i limiti di questo materiale contribuiscono a creare oggetti insoliti che provocano un contrasto di sensazioni. Infatti alla vista l’oggetto appare statico e solido, al tatto invece risulta morbido, elastico e mobile. Inaspettatamente, toccandolo, l’oggetto comincia a vibrare ed ondeggiare. Al suo interno trans accoglie zero, una serie di oggetti in un unico esemplare. L’autenticità di ogni singolo pezzo è testimoniata da un certificato con un numero di serie progressivo.
http://www.youngdesigner.it/sicilia/mu-design/
"urban art"
basta saper osservare per scoprire la poesia di tutte le cose...anche delle più improbabili..
Parole chiave:
-osservare
-poesia
-improbabili
eco-design
abiti e accessori fatti con le carte delle caramelle... :)
http://www.architetturaecosostenibile.it/design/accessori-moda/abiti-accessori-eco-creare-caramelle-133.html
http://www.architetturaecosostenibile.it/design/accessori-moda/abiti-accessori-eco-creare-caramelle-133.html
mercoledì 24 novembre 2010
immaginiamo cosa c'è "oltre"...
"...Il problema con i classicisti, è che quando guardano un albero, non vedono altro, e disegnano un albero" (Andy Warhol)
http://www.flickr.com/photos/29096862@N03/3214698653/
http://www.c4gallery.com/artist/database/andy-warhol/andy-warhol.html
no-made-design
Nell’ordine (partendo da sinistra): Rolling (Roberto Monte), , Le Klint 161 (Hvidt & Molgaard), NOmadeBED (Donato Nappo), Le Klint 161 (Hvidt & Molgaard), Sedia in cartone (Generoso Parmigiani), Unbroken wave black (Roberto Monte), Dondò (Generoso Parmigiani), Wool (Mood) e Twist (Karim Rashid)
http://www.nomadedesign.com/
martedì 23 novembre 2010
perchè gli architetti non perseguono il concetto di bellezza?...
...Massimiliano Fuffas risolve questo dubbio... (esilarante!!)
the fusion by art, pop and trash...so you will have a great "trash-pop-art" :)
"I think this is truly ‘Pop’ Art! Do you know any other artist creating art from recycled materials?"
http://www.declutteryou.com/2008/07/trash-becomes-treasure-recycled-art/
http://www.declutteryou.com/2008/07/trash-becomes-treasure-recycled-art/
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